ASD Robbiate - ASM Morbegno 75 - 73 (19-15, 14-19, 23 - 20; 17-18)
Rotta la maledizione della palestra di Imbersago, anche se a fatica, con un Morbegno che fino alla fine ha cercato di tornare in Valtellina con un risultato positivo.
Partono bene i ragazzi di coach Mauri, in campo a ranghi ridotti con il '95 SanGiorgio a sostegno dei compagni più grandi, che in un amen sono sopra di 13 lunghezze.
La panchina Valtellinese corre ai ripari, chiama time-out e cerca di riordinare le idee ai suoi, che subiscono troppo la pressione biancorossa.
Semprini riesce ad organizzare bene il gioco, in più ci crede e trova il canestro più volte con una buona convinzione, Aliù, nonostante la settimana di riposo forzato non si fa attendere e buca anche lui la retina avversaria.
I gialloneri però, dopo il primo smarrimento rientrano in partita, grazie ad una maggiore attenzione nelle ripartenze e grazie anche alle amnesie difensive che quest'anno contraddistingono il Robbiate.
Si arriva quindi al riposo lungo con Morbegno che conduce di un punto, Mauri si chiude nello spogliatoio e nel tempo a disposizione chiede ai ragazzi un cambio di registro.
Alla ripresa le parole del coach danno il risultato sperato in men che non si dica i biancorossi piazzano un breack di una decina di punti che pare aprire la strada ad una soluzione positiva dell'incontro.
Sala e Farinatti si mettono in evidenza, ma la cronica inconsistenza difensiva fa si che Riva e compagni si rifacciano sotto chiudendo il terzo periodo sotto solo di un canestro.
Ultimo periodo che vale la partita. cercano di partire forte i nostri, ma Morbegno non molla, a meta del tempo mette addirittura il naso avanti, ma Farinatti, prima di uscire per cinque falli, mette a segno due canestri importanti nel giro di una manciata di secondi, che danno respiro alla squadra.
Si va quindi punto a punto fino alla fine, negli ultimi istanti della gara Sala non sbaglia due liberi decisivi che portano il Robbiate avanti di quelle tre lunghezze che permettono di chiudere positivamente l'incontro.
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